10 pubblicità esagerate che han dovuto chiedere scusa

Ecco 10 pubblicità che non sono state particolarmente apprezzate dai telespettatori

di Monia Ruggieri 16 Luglio 2013 13:01

Il mondo della pubblicità è strano. Ha un potere immenso, e spesso chi le realizza non capisce appieno queste potenzialità. Molte riescono nel loro intento, altre vorrebbero shockare così tanto il pubblico che non fanno altro che diventare un boomerang. Buzzfeed propone dieci esempi di pubblicità che hanno fallito, in quanto non hanno trovato il supporto dei telespettatori. Un esempio? La pubblicità della Ford Figo, il cui protagonista era Silvio Berlusconi.

1) La pubblicità suicidio della Pepsi: di certo il suicidio non è l’argomento migliore per poter pubblicizzare e aumentare la vendita di un prodotto.

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2) La pubblicità della Ford Figo: a bordo dell’auto vi era Silvio Berlusconi e qualche ragazza. Forse sarebbe stato più opportuno inserire nella pubblicità un “figo” vero!

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3) Il doppio senso di Burger KIng: se da un lato il sesso nelle pubblicità attira proseliti, in questo caso il doppio senso, nemmeno troppo velato, ha sortito l’effetto contrario.

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4) La pubblicità della Oreo: è stata distribuita in Corea del Sud ed ha portato la Kraft, la quale era proprietaria del marchio, a dissociarsi dalla Oreo.

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5) La pubblicità del Wwf: ben 100 aerei del Wwf che puntavano verso Ground Zero. Non è con una catastrofe immane, o con una caricature di una tragedia reale, che si conquistano i telespettatori.

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6) La pubblicità delle Mentos:  si tratta di una pubblicità brasiliana delle caramelle Mentos che prende in giro le donne obese e molto in carne: “adoro uscire con i ragazzi che mi guardano”.

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7) Pubblicità del Bacardi: davvero shock questa pubblicità il cui slogan è il seguente:  “Vuoi essere irresistibile quest’estate? Cerca il tuo accessorio più importante, una fidanzata brutta”.

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8) La pubblicità della Kia Sportage: anche qui molti doppi sensi e temperature diverse per tentare di pubblicizzare la doppia aria condizionata della Kia Sportage.

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9)  La pubblicità della Pennsylvania: una reclame shock che parla di stupri “Non voleva farlo ma non poteva dire di no”.

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10) La pubblicità della vodka: continuano le allusioni citando “qualcosa che va giù dolcemente”.

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