Fabio Caressa si difende dalla critiche: “A volte sono ingiuste”

Il giornalista sportivo di Sky si racconta in una intervista a Il Corriere della Sera

di Maris Matteucci 21 Luglio 2014 19:33

Fabio Caressa ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera nella quale si è difeso dalle accuse, tante, a lui rivolte in questo Mondiale 2014 per il quale Sky ha raggiunto numeri esaltanti.

Troppa enfasi nel commentare le partite da parte di alcuni spettatori che hanno puntato il dito contro Fabio Caressa (che per la verità non ha mutato di una virgola il suo modo di commentare, per cui le critiche ricevute diciamo che riguardano il suo modo di lavorare in generale e non solo il periodo mondiale).

Non sono una persona permalosa, le critiche le accetto. Anche a me capita di essere un critico feroce, in ambito tecnico, di alcuni giocatori. Dico solo che estrapolare frasi dal contesto emotivo in cui si dicono e portarle su un piano logico, è un errore di comunicazione. La telecronaca viene affrontata spesso in termini stilistici, ma la telecronaca è fondamentalmente cronaca. I tre aspetti basilari sono: beccare i giocatori; conoscere bene il regolamento; guardare il monitor per avere corrispondenza con quello che gli spettatori vedono a casa

Insomma il giornalista di Sky rimanda le accuse al mittente e sottolinea l’importanza del suo lavoro nel raccontare le emozioni che arrivano dal campo al pubblico a casa seduto davanti alla televisione. Poi, fa un plauso a coloro che lavorano al suo fianco in qualità di spalle tecniche:

Prima era un mestiere a tempo perso tra una panchina e l’altra, i nostri commentatori ora sono persone che hanno scelto di fare questa professione: lavorano come giornalisti, si preparano, studiano, utilizzano sistemi informatici evoluti per guardarsi le partite, conoscono i campionati stranieri

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