Il clan dei camorristi, anticipazioni seconda puntata

Ecco qualche anticipazione sulla puntata che andrà in onda domani in prima serata su Canale 5

di Monia Ruggieri 31 Gennaio 2013 15:34

Come abbiamo più volte detto, Il clan dei camorristi è la nuova fiction Mediaset che dallo scorso venerdì è in programmazione su Canale 5. Domani sera, venerdì 1 febbraio, andrà in onda la seconda puntata della fiction. Vediamo insieme qualche anticipazione.

Il giudice Andrea deciderà domani di continuare ed andare avanti con le indagini, anche se gli scagnozzi di O’Malese gli hanno ucciso il fratello Marco. Grazie alla tenacia del suo carattere, il giudice non si lascerà influenzare dalle intimidazioni della camorra e i primi risultati non tarderanno ad arrivare. Nel corso della puntata si scopriranno alcuni meccanismi interni della organizzazione camorristica e i loro traffici loschi. Le indagini poi si concentreranno sul boss Antonio Vescia, quindi O’Malese approfitterà della situazione e prenderà ancora più piede, arrivando a rimpiazzare Vescia fino a farsi considerare dalla malavita come il nuovo boss di Castello di Aversa. Come se la caverà O’Malese ad interpretare il ruolo che ha sempre desiderato? Lo scoprirete domani sera alle 21:10 su Canale 5.

La fiction, che è stata seguita venerdì scorso da oltre 5 milioni di telespettatori, ha scatenato anche molte polemiche, in quanto, per alcuni, dà un’immagine distorta di Napoli e della Campania in genere.

Una delle protagoniste femminili della fiction è Serena Rossi, la quale interpreta la giovane maestra campana. L’attrice ha così risposto alle varie polemiche che sono state mosse alla fiction, sia per quanto riguarda l’immagine distorta della regione sia per l’eccessivo uso del dialetto:

“Io, da campana, penso che non parlarne non serva a niente. Mettere la testa sotto la sabbia non elimina il problema. La camorra è il cancro della mia terra e raccontarla nel modo giusto, anche attraverso il punto di vista di chi la combatte, forse può far aprire gli occhi e il cuore ai tanti che non sanno bene come stanno realmente le cose. […] La nostra non è una fiction ruffiana, ha un taglio decisamente cinematografico e il dialetto stretto napoletano non fa altro che rendere il racconto ancora più realistico. Farebbero ridere dei camorristi che parlano in italiano perfetto!”. 

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