Rivoluzione digitale anche al cinema: dal 2014 addio alle pellicole

Dal 1° gennaio 2014 i film saranno distribuiti solo in formato digitale: a rischio chiusura centinaia di piccole sale.

di Elisa Bonaventura 21 Novembre 2012 19:51

Se negli anni passati abbiamo assistito ad una massiccia digitalizzazione del mondo della musica, più facilmente reperibile in formato digitale (in mp3 su Itunes, ad esempio), adesso è il turno dei film: dal 1° gennaio 2014 potremmo definitivamente dire addio alle vecchie pellicole, perché i nuovi film saranno distribuiti esclusivamente in formato digitale.

E se Paesi europei come la Gran Bretagna e la Francia hanno già adattato la maggior parte delle proprie sale, l’Italia è ancora molto indietro da questo punto di vista.

L’allarme viene lanciato soprattutto dagli esercenti di piccole sale cinematografiche dentro le città, che ormai subiscono la concorrenza spietata delle grandi multisale periferiche, molto attrezzate e moderne.

In particolare, significative sono le parole di Antonio Sancassani, titolare di un mono sala di Milano, il cinema Mexico:  «Un proiettore digitale costa tra i 50 e i 90 mila euro. Adeguarsi alla novità significa fare un investimento consistente. Alla portata più delle grandi multisale che dei cinema più piccoli.»

Il destino di queste piccole sale è segnato. Spesso, infatti, l’imprenditori si sono accollati investimenti consistenti, offrendoal pubblico dei cinema con due, tre sale. La digitalizzazione li colpirebbe direttamente, imponendo un ulteriore investimento per acquistare, tra l’altro, delle macchine di rapida obsolescenza.

Infatti, se i proiettori antichi, sebbene anch’essi molto cari, potevano andar bene e lavorare anche per 30 o 40 anni, i nuovi proiettori garantiscono un sicuro risultato solo per alcuni anni.

Non a caso, Sancassani parla di «un fallimento sul piano culturale e sociale». Insomma, i vecchi amanti del cinema possono dire addio al rumore del proiettore della sala, così familiare e caratteristico, e alle tradizionali sgranature sullo schermo.

Ma la digitalizzazione non è l’unico pericolo che incombe sulle piccole sale cinematografiche, perché un altro si staglia all’orizzonte, che prende il nome di Netflix.

Netfilx è infatti una azienda americana, che offre una vastissima scelta di film e serie tv in streaming, da vedere comodamente a casa, nel proprio computer. Il costo dell’abbonamento mensile negli Stati Uniti è appena 7 euro e 99 centesimi di dollari: appena il costo di un biglietto del cinema.

Anche se Netflix non è ancora approdato in Italia, numerosi sono i segnali che presagiscono una imminente diffusione nel nostro Paese.

Anche quando i piccoli cinema riusciranno a sopravvivere alla rivoluzione digitale, dovranno comunque affrontare lo tzunami-Netflix: lo scenario è tutt’altro che rassicurante.

Tags: cinema · milano
Commenti