Un medico in famiglia, Giulio Scarpati racconta il suo personaggio

Ecco come l'attore Giulio Scarpati ha voluto sottolineare il suo ruolo all'interno della serie tv di Rai Uno giunta all'ottava edizione

di Monia Ruggieri 1 Marzo 2013 19:44

Come tutti sapete, da domenica 3 marzo in prima serata, quindi intorno alle 21:10, andrà in onda la prima puntata della serie tv Un medico in famiglia, giunta quest’anno all’ottava edizione. Certamente il fatto principale è il rientro di nonno Libero, quindi di Lino Banfi, all’interno della fiction dopo ben tre anni di assenza (qui potrete trovare la sua intervista in merito). Altro personaggio molto importante nella fiction è rappresentato dal figlio, il medico Lele Martini, interpretato divinamente dal grande attore Giulio Scarpati. Ecco quello che racconta di questa nuova avventura:

“Il medico evidentemente conosce poco la contraccezione e la paga con altri figli. Questa ottava stagione ritorna un po’ alle origini, affronta i problemi autentici di una famiglia alle prese anche con il lavoro, la crisi economica. In un momento complicato come quello che sta vivendo questo paese era doveroso che anche i Martini fossero più credibili come famiglia, più vicini alla realtà. Un modo per raccontare le difficoltà che tutti noi stiamo vivendo in un Paese che oggi più che mai ha bisogno di importanti riforme strutturali”.

Inoltre Scarpati, ha parlato di una sorta di “ritorno all’origine” che vedremo nel corso di quest’ottava serie:

“L’elemento principale di ‘Un medico in famiglia’ è che pure i Martini affrontano la crisi che vivono le famiglie italiane. Credo che la fiction abbia anche l’obbligo di raccontare la realtà, per dare un’immagine e un messaggio diversi in un momento così difficile. MI sembra che si sia tornati alle prime serie di Medico, in cui i problemi erano vissuti più direttamente, c’era meno soap, più sostanza narrativa. Così il mio Lele si troverà a fare i conti con la burocrazia, le banche. La famiglia Martini sarà vittima di una truffa immobiliare e rischierà di perdere la propria casa. L’idea, anche se in chiave di commedia, è che di fronte alla crisi economica si possa trovare una soluzione, per non far sentire solo chi sta dall’altra parte del televisore”. 

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