“Alberto il grande”, Verdone omaggia Sordi

I fratelli Verdone hanno pensato di omaggiare il grande Alberto Sordi a 10 anni dalla sua scomparsa

di Monia Ruggieri 22 Febbraio 2013 18:23

Il regista nonché attore romano, con suo fratello Luca, ha ideato e girato uno documentario in memoria del grande ed indimenticabile Alberto Sordi. “Alberto il grande” è il titolo del documentario che i fratelli Verdone porteranno in giro per la nostra penisola. Si tratta di una pellicola prodotta dall’assessorato alla cultura della Regione Lazio, che arriva a 10 anni esatti dalla morte del grande attore, che verrà ricordato grazie a filmati d’archivio ed interviste ad amici come Christian De Sica, Claudia Cardinale,  Gigi Proietti, Carlo Vanzina e Pippo Baudo.

“E’ stata un’idea di Luca quella di iniziare con delle voci radiofoniche dei suoi primi momenti da attore. Il Mario Pio radiofonico di Sordi lo identifica ancora molto bene, lui aveva un timbro di voce che era lui, perciò iniziare con la sua voce mentre io cammino in piazza Santa Maria in Trastevere, ci è sembrato il modo migliore per aprire questo documentario, che poi ha come fulcro la casa di Sordi. Senza questo grande elemento di novità fare un documentario su di lui avrebbe potuto essere una cosa di una banalità enorme, perché su Sordi sono già state fatte tantissime cose. Ma noi abbiamo avuto l’opportunità – della quale ringraziamo la sorella Aurelia, alla quale il nostro documentario è dedicato – di entrare in quelle stanze. Quindi il nostro è un documentario che racconta Alberto Sordi storicamente, ma racconta anche la parte privata di un uomo che quando tornava dentro casa era uno come tutti gli altri, forse anche un po’ rigoroso, un po’ austero, sicuramente molto ordinato, molto disciplinato, molto abitudinario e metodico, completamente diverso dal Sordi esplosivo che siamo stati abituati a vedere come pubblico”.

Ha detto Carlo Verdone in merito, che ha così continuato:

“Con i tempi che corrono si sente l’esigenza di omaggiate un passato che era bello. La nostra è un’opera didattica che racconta un grande attore, non solo romano, ma italiano. Un lavoro didattico per le scuole, perché i giovani hanno bisogno di capire cosa c’è stato prima, non possono studiare solo Lynch e Tarantino, se no è finita”.

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