La5 presenta “Graffiti”, cortometraggio con Raoul Bova
E’ sicuramente noto che Raoul Bova sia un attore positivamente ed attivamente impegnato nel sociale, incoraggiato e supportato dalla moglie, Chiara Giordano.
L’ultimo traguardo della coppia in questo campo sarà trasmesso, in seconda serata, stasera su La5.
Stiamo parlando di “Graffiti”, il cortometraggio, promosso da Mediafriends, già presentato alla Triennale di Milano nell’ambito della mostra “Il mondo che vorrei”, dove, tra l’altro, sono state esposte delle lenzuola dipinte da decine di studenti per ricordare il tema della lotta alla mafia.
Ed è proprio questo l’obiettivo che Raoul Bova si è posto attraverso la realizzazione di questo cortometraggio: parlare direttamente ai ragazzi senza filtri, cercando di veicolare dei messaggi positivi, sottolineando la voglia di legalità e di giustizia delle nuove generazioni. Infatti il film, di cui Bova è, oltre che lo sceneggiatore, anche l’attore principale, è stato realizzato attraverso i canali comunicativi più tipicamente giovanili, con un linguaggio e una struttura propri dei videoclip musicali.
Se si pensa, poi, che il film è stato diretto da Alexis Sweet, regista di fiction come “Il capo dei capi” o il più recente “Il tredicesimo apostolo”, il successo appare scontato.
Raoul Bova e la moglie hanno spiegato il loro impegno nel sociale, affermando come essi siano guidati da una particolare visione della realtà “più giusta e solidale, nella quale tutti possano godere di pari opportunità e non vi siano né esclusi né emarginati”: una società equa, senza discriminazioni o esclusioni di sorta.
Si tratta di un ideale che a molti potrebbe sembrare irrealizzabile, addirittura utopico: ma è proprio immaginando e sperando in un mondo migliore che possiamo porre le basi per realizzare i nostri sogni, per vivere in una società oggettivamente migliore.
Inoltre, il fatto che “Graffiti” venga trasmesso oggi, a soli due giorni di distanza dalla ricorrenza del ventesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino, ci fa riflettere.
Ci fa pensare che non tutto è perduto, che gli ideali di giustizia, legalità e rispetto del prossimo si agitano ancora nelle anime di molti, che tali eroi dello Stato non sono morti invano, ma ci hanno lasciato una grande e preziosissima eredità: la capacità di sperare che sia possibile vivere in un Paese finalmente libero dalle mafie.
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