Domenica In, Tomas Milian: “Dire frocio non è offensivo”
Tomas Milian è stato protagonista di una intervista shock andata in onda domenica 19 ottobre a Domenica In. E davanti a una Paola Perego in visibile imbarazzo, l’attore ha parlato e straparlato dando vita a attimi di puro imbarazzo nei quali ha toccato temi anche particolarmente delicati.
A partire dalla sua infanzia con un padre che, fin da quando lui era piccolissimo, ha cercato in tutti i modi di bloccare la sua vena artistica.
Mio padre era ufficiale dell’esercito, era un uomo molto violento e lavorava per un dittatore, molto fascista. Molto cattivo. Però perché fascista? Si può essere fascista buono che non sa di essere fascista, fascista che ha valori sbagliati perché l’hanno cresciuto male. Mio padre mi ha fatto diventare ribelle. Mio padre me menava sempre. Io avevo già inclinazioni artistiche a 6 anni. Mi piaceva giocare facendo pezzi di teatro. Diceva che fare l’attore era roba da froci. Io non sapevo che voleva dire essere froci
Quindi Tomas Milian tocca il tema dei gay che lui definisce froci, specificando però che per lui questo termine non è offensivo per niente.
La gente, prima della mia epoca, diceva froci. Io non lo dico come offesa. Fare l’attore era da froci, ecco. Quando dico froci non sto offendendo nessuno. A quei tempi non potevo dire gay. Sarei stato un genio a 6 anni a inventare una parola. Io vorrei fare una premessa, se mi permetti. E’ brutto usare il termine froci. Non ci sono i froci, ci sono gli omosessuali
Attimi di imbarazzo con l’intervista che poi, per fortuna, finisce…
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