La bottega dei suicidi, il cartoon dello scandalo

Una pellicola animata vietata ai minori: è polemica

di Monia Ruggieri 20 Dicembre 2012 20:30

Un film noir e caratterizzato dall’humor nero, ma che altro non vuole che sottolineare, alla fine, la bellezza della vita. Nonostante ciò, il film La bottega dei suicidi, diretta dall’autore Patrice Leconte, è stato bollato con un divieto per i minori di anni 18 da parte della commissione di censura proprio della nostra cara Italia. Sarebbe debuttato nelle sale tra Natale e Capodanno e, anche se con occhi diversi, avrebbe mostrato che la vita è bella:

“Una decisione assurda sono davvero sbalordito, perché il messaggio che vogliamo trasmettere è che la vita è bella”.

ha asserito il regista durante la conferenza stampa di presentazione della pellicola proprio in Italia.

Il distributore italiano del film, ovvero Sandro Parenzo di Videa, ha asserito in merito:

“A questo punto lo ritiriamo dalle sale. Abbiamo fatto su quest’opera deliziosa, di un autore affermato, un investimento notevole, a questo punto lo faremo uscire in Svizzera e quando sarà il momento in homevideo. In questo Paese ho dovuto assistere a un pomeriggio domenicale in tv con la D’Urso che intervistava una persona che spiegava come aveva strangolato la nipote, senza scandalo per nessuno pur essendo le 15. L’ho fatto vedere alla mia nipotina di otto anni e ai suoi amici e lo hanno adorato e poi non c’è stato nessun divieto, né in Francia, né in Belgio, né in Svizzera. E ora uscirà pure dalla Russia al Giappone. Per non dire che il libro da cui è tratto è un best seller ovunque. A due giorni dalla fine del mondo, questo divieto ridicolo è una beffa senza senso”.

La commissione italiana però non ha voluto sentir ragioni ed ha commentato così il suo divieto ai minori di 18 anni: 

 “La leggerezza con cui è trattato il tema (dei suicidi) e la facilità d’esecuzione, con forti rischi di emulazione da parte di un pubblico più giovane, quali gli adolescenti che attraversano un’età critica. Per di più la rappresentazione sotto forma di cartone animato costituisce un veicolo che agevola nel pubblico più giovane la penetrazione di tale messaggio pericoloso”.

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