Mentana e il futuro di La 7: a breve la decisione

Mentana: le sue idee e le preoccupazioni in merito alla cessione di La 7

di Monia Ruggieri 9 Febbraio 2013 10:12

Mentana ci ha abituati ai monologhi. Come fosse il Travaglio della situazione. E ieri sera, venerdì 8 febbraio,  non è stato da meno. Infatti durante la conduzione del Tg di La 7, Enrico Mentana nel suo monologo, ha parlato del futuro di La 7. Voci sulla cessione dell’emittente sono diventate sempre più insistenti e realistiche, tanto che pare sia questione di giorni. Infatti il prossimo consiglio d’amministrazione di Teleco è stato fissato per il giorno lunedì 18 febbraio e sono allora si saprà quali saranno le sorti dell’emittente.

Mentana ieri sera ha quindi pensato bene di dire la propria, soprattutto ricordando e sottolineando l’elenco dei potenziali acquirenti:

«Si doveva decidere se arrivare alla vendita e, nel caso, a chi, se a Cairo o al Fondo Clessidra o all’editore di Europa 7. Nella notte si sono fatti poi altri nomi di cavalieri bianchi pronti ad entrare in cordate per assumere le redini della nostra emittente. Un nuovo cda è stato convocato per lunedì 18 febbraio. Insomma, pare sicuro che Telecom italia venderà»

Ovviamente le preoccupazioni in merito sono più che legittime:

«sono preoccupazioni ben motivate perchè il conto economico de La 7 è in passivo si andrà a momenti difficili di confronto. È altrettanto certo però che non bisogna avere paura del nuovo. lo dicevo ieri e lo ripeto. Noi solo questo mestiere sappiamo fare e continueremo a farlo. E ci ostiniamo a pensare che nessuno verrà per tacitare queste voci. Un’impresa ha bisogno del “segno più” nelle sue voci e il telegiornale sta nel “segno più”. Non abbiamo paura».

Quindi, Mentana ha concluso asserendo che potrebbe dimettersi qualora arrivassero dei proprietari “censori”:

«Cercheremo di essere il più equilibrati e obiettivi possibile, poi compri chi deve comprare. Certo, se davvero arrivasse qualcuno che ci volesse costringere a cambiare la nostra linea editoriale, la cosa migliore sarà togliere il disturbo. Ma io non lo penso. E il mio ottimismo non è di facciata». 

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