Morgan dice addio a X Factor

Morgan a "Quelli che..." si sfoga parlando di X Factor e di Sanremo

di Monia Ruggieri 7 Gennaio 2013 18:14

E’ un genio. Della musica, della tv e probabilmente della vita in genere. E se genio e sregolatezza vanno di pari passo, ecco spiegato il suo naturale senso alla diversità e all’originalità. Morgan, cantante (o meglio ex cantante) dei Bluvertigo, da diverse edizioni aveva affascinato il pubblico di X Factor. 

Ospite di “Quelli che…” programma condotto dalla Cabello su Rai 2, alla precisa domanda della conduttrice, risponde con un secco no:

“No, non rifarò X Factor. Non è per soldi, non me ne frega niente della questione economica. Ormai dovunque vai pensano solo ai soldi, è una cosa triste. A me la Rai piace molto perché come istituzione culturale forse ha obiettivi che non sono semplicemente quelli del mercato, ma anche quelli del servizio pubblico”.

Morgan ha parole da spendere anche sul Festival di Sanremo. Prima parla della partecipazione della sua pupilla di X Factor, Chiara, poi della propria:

“È molto brava e si piazzerà sicuramente in una posizione molto alta”.

Ed aggiunge:

“Mi avevano detto che se avessi chiesto scusa da Vespa, sarei andato al Festival di Sanremo e invece non mi ci hanno fatto andare. L’anno scorso Morandi in un sms mi ha scritto ‘abbiamo preso altre decisioni’, e io ho risposto ‘stronzi’. Quest’anno Fazio mi ha invitato, dicendomi ‘devi venire perché in questi due anni ti hanno trattato molto male’. Io ho risposto vabbè, anche se non avevo voglia. Poi mi hanno detto no. […] Ora faccio uscire un disco che si intitola ‘Quello che ha perso Sanremo’ e sono tre canzoni mie: una datata due anni fa, una l’anno scorso e una quest’anno. Tutte bocciate da Sanremo. Se loro non mi vogliono per una scelta editoriale possono fare quello che vogliono, però che non mi vengano a giudicare le canzoni, perché non hanno i titoli per farlo, non sono in grado. Non lo accetto. Quando uscirà il mio disco giudicherà la gente, che capisce veramente se queste canzoni meritavano di essere bocciate e no”.

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