Sam Trammell di True Blood si confessa

A voi una recente intervista di uno dei protagonisti di True Blood

di Monia Ruggieri 6 Settembre 2012 19:54

Vampiri, licantropi, fate e streghe, da The Vampire Diaries a True Blood il genere va molto di moda. Grazie a True Blood, o meglio a Sam Trammell, però ora sappiamo anche chi o cosa sono i mutaforma. Chiamati shapeshifter, sono degli esseri che possono cambiare forma e dunque diventare cane o qualche altro tipo di animale. L’attore nel telefilm interpreta il proprietario di un noto locale della cittadina di Bon Temps in Louisiana, ovvero Sam Merlotte.

Ecco a voi una recente intervista da lui rilasciata. Alla domanda se avesse mai pensato che True Blood sarebbe potuto diventare così famoso, ha così risposto: 

«No, ma non avrei nemmeno mai pensato di interpretare un mutaforma. True Blood rappresenta dei lati oscuri della nostra società, a partire dall’integrazione razziale, ma gli elementi fantastici sono i classici strumenti per fare evadere lo spettatore. La figura del vampiro ad esempio non è quella del Dracula di Coppola e nemmeno quello dei giovani succhiasangue che popolano oggi gli schermi. Sono vampiri alla ricerca di identità, allo sbando, che trovano forza nella loro comunità». 

Riguardo alla ricerca di identità del suo personaggio, invece, ha asserito:


«Per definizione direi. Un mutaforma può diventare in alcune occasioni un animale. È sempre in bilico, è condannato a essere molte cose. Tutti in True Blood come dicevo prima sono alla ricerca di se stessi. Ad Alan piace fare critica sociale e con True Blood può farlo. Di certo lo hanno aiutato i romanzi di Charlaine Harris anche se si incentrano principalmente sul personaggio di Sookie. La storia è quella anche se Alan l’ha modificata e approfondita».

E quando gli viene chiesto se ha letto i romanzi prima di immedesimarsi nella parte:


«All’inizio avevo deciso di no poi li ho letti perché era importante sapere dove sarebbe andato a finire Sam e se aveva dei segreti che avrebbero influito sul suo futuro. In questo modo ho molte informazioni in anticipo e il lavoro da fare è più semplice. Quei libri sono una miniera d’oro per chi recita nella serie. In True Blood sono talmente numerosi i dettagli da rendere interessante ogni ruolo». 

Infine, gli viene chiesto come è diventato attore:
«Ero in West Virginia perché mio padre è un chirurgo e spesso doveva trasferirsi. Conoscevo qualche attore tra i miei amici al college ma non avevo mai preso seriamente in considerazione la recitazione. Poi un bel giorno è venuto ad abitare vicino a casa nostra Nick Nolte, fresco di matrimonio con una ragazza della Virginia. Veniva spesso a trovarci e parlava moltissimo del cinema. Da quel momento mi sono convinto e ho pensato che avrei potuto veramente fare questo lavoro. Ormai vivo a Los Angeles, e per me che sono originario della Louisiana True Blood è anche un modo di tornare a casa. Cosa posso desiderare di più?».

Commenti