Sanremo 2013, Fazio racconta la sua edizione a TV Sorrisi e Canzoni
Come ogni anno, il Festival di Sanremo tenta di rinnovarsi e, perché no, anche di ringiovanirsi. Per l’edizione del 2013 la conduzione spetterà all’elegante ed eclettico Fazio, il quale ha recentemente rilasciato un’intervista in merito circa le novità della prossima edizione del festival della musica italiana più guardato ed apprezzato dagli italiani. Domani, martedì 31 luglio uscirà sulla rivista Tv Sorrisi e Canzoni un’esclusiva e lunga intervista al conduttore in merito al programma – kermesse sanremese e alla “rivoluzione” all’interno del programma.
«Detto così sembra esagerato, ma sotto certi aspetti faremo la rivoluzione a Sanremo» – queste le parole iniziali del conduttore che continua – «Abolirò l’eliminazione dei big: in 14 partono e in 14 arrivano alla finale. Ma la vera novità consiste nel fatto che per la prima volta nella storia di Sanremo ogni cantante presenterà non una, ma due canzoni inedite. In pratica, in ciascuna delle prime due serate si esibiranno 7 big e ognuno presenterà due brani nuovi. Saranno dei veri e propri miniconcerti».
Fazio, inoltre, parla del linguaggio e dei possibili e papabili ospiti: «Il linguaggio che vorrei privilegiare al Festival è quello del divertimento. Passano gli anni e si apprezza di più la fortuna avuta, si impara a non vivere la tensione: voglio essere io il primo a portare allegria. Spero che con me ci sia anche Luciana Littizzetto. Immagino per lei una co-conduzione. Se deciderà di starci, sarà sorprendente il modo in cui interpreterà il ruolo della ”valletta mora” e della ”valletta bionda”. Saviano? Vedremo: il Festival è uno strumento talmente importante che può essere utile anche per affrontare grandi temi, anche se la musica resterà sempre l’elemento narrativo fondamentale».
E tornando sui meccanismi della gara, sottolinea: «Finita l’esibizione, il pubblico da casa dovrà votare quale delle due canzoni preferisce e quella resterà in gara. Dal giovedì, i 14 big si sfideranno con la canzone scelta dal pubblico. In questo modo do la possibilità ai cantanti di rischiare qualcosa, di non presentare quello che spesso viene chiamato il brano “sanremese”, ma di proporre anche qualcosa di più originale o bizzarro. Questo meccanismo ha il vantaggio che costringerà tutti a ragionare di canzoni, a riportare la musica al centro del Festival. E in un certo senso torneremo al vecchio 45 giri, quello con il lato A e il lato B».
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