Spike Lee presenta a Venezia il documentario-tributo a Jacko
Michael Jackson continua ad essere più grande da morto che da vivo. Mentre a molti il documentario del 2009 “This is it” di Kenny Ortega deve essere apparso degno retaggio dell’artista scomparso in quell’anno, la produzione di Spike Lee “Bad 25” è senza dubbio un’opera migliore sotto molti aspetti.
Il regista afroamericano ha presentato fuori concorso il suo nuovo documentario di 126 minuti nel quale ripercorre con dovizia di particolari – e rendendo un favore alla professionalità di Jackson – tutta la storia dell’album del 1987 “Bad”, attraverso materiale d’archivio inedito e testimonianze degli amici, colleghi, coreografi e produttori che furono gli attori principali nella realizzazione degli undici brani.
Più di ogni altra cosa però, Spike Lee si focalizza sugli straordinari traguardi professionali che l’album ancora oggi rappresenta, catturando un Michael Jackson all’apice della sua ricerca della piena indipendenza creativa. Al di là del suo valore come ritratto d’artista, si tratta di un eccellente resoconto sul mondo della musica e una indispensabile capsula del tempo della cultura pop.
Sia la stampa sia il pubblico del Lido hanno accolto con entusiasmo la pellicola di Spike Lee, al quale era stato già assegnato il riconoscimento Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2012.
“Bad 25” è già stato acquistato dalla ABC che lo manderà in onda a novembre per le festività del Thanksgiving.
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