Trilussa, anticipazioni sulla puntata che andrà in onda domani sera

Alle 21:10 su Rai Uno domani, 11 marzo 2013, andrà in onda la prima puntata della serie tv con Michele Placido

di Monia Ruggieri 10 Marzo 2013 10:00

Ecco qualche anticipazione sulla trama della prima puntata della serie tv che andrà in onda domani sera, 11 marzo:

Roma, 1937. Il poeta romano Trilussa ha 66 ani ed è all’apice della fama, ma è sempre inseguito da creditori. Da oltre 20 anni vive con Rosa, la sua governante e compagna, che tollera le sue continue e ripetute scappatelle. Per una scommessa con il conte Della Rocca, suo padrone di casa, Trilussa deve trasformare Giselda, una ragazza popolana, in un’attrice di successo, ma sembra un’impresa proibitiva. Arturo, un giovane ebreo perseguitato dai fascisti e aiutato da Trilussa, si innamora perdutamente di Giselda. Intanto, a causa di una graffiante poesia che critica il fascismo, Trilussa si trova nei guai: Benito Mussolini vuole incontrarlo ..

La prossima settimana, o meglio lunedì 11 e martedì 12, andrà in onda Trilussa – Storia d’amore e di poesia, del regista Lodovico Gasparin. L’attore di punta è Michele Placido, l’attore, tra l’altro, ha anche rinunciato al suo viaggio di nozze per girare questa serie tv di due puntate, e vestirà i panni del poeta romano.

“Siamo nel ’37, anno delle leggi razziali, si sente un ‘odoraccio di guerra’,  la bellezza della storia di Trilussa e Rosa è che corre parallela a quella del poeta con la giovane Giselda, ragazza del popolo aspirante diva. E’ la storia di uno scapolone morto di fame, un intellettuale che aspirava a diventare un poeta nazionale. Il rapporto di Trilussa con Mussolini è inesistente, Trilussa è al di sopra della politica. Non è mai stato antifascista e non è mai stato fascista. Nelle sue poesie parla della decadenza della politica, argomento che mi sembra attualissimo. Era uno scettico, di certo non era un qualunquista. Mi piace la leggerezza con cui affronta la vita, è un lato del carattere che apprezzo. Amava l’ironia, mi colpì la battuta pronunciata quando il Presidente della Repubblica Einaudi lo nominò senatore a vita nel 1950, ‘m’hanno nominato senatore a morte’, morì pochi giorni dopo”.

ha sostenuto l’attore. 
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