Tutti pazzi per Aniello Arena, dal carcere a Cannes con “Reality”
“Mi sono formato man mano nel teatro e ogni volta che rientravo in cella mi mettevo in discussione e capivo meglio anche la vita. Noi non siamo solo detenuti, siamo anche altro”. E’ così che l’ergastolano Aniello Arena si descrive parlando del suo personaggio nel film di Matteo Garrone, ‘Reality‘, nelle sale da venerdi’ 28 settembre, e vincitore al Festival di Cannes del Gran Premio della giuria.
“Mi sarebbe piaciuto esseri lì con Garrone e con tutti gli altri. Al personaggio di Luciano ho dato tutto me stesso, peccato che alla fine non si arrivata l’autorizzazione per poter partire. Comunque tutto quello che mi sta accadendo è bellissimo, indimenticabile.”
Il film racconta la tragicomica storia di Luciano, un pescivendolo napoletano che prova di tutto per partecipare al Grande Fratello, ma la strada per realizzare il suo sogno di entrare nella “casa” stravolgerà inesorabilmente tutte le sue certezze e la percezione della realtà, portandolo ad un punto di non ritorno.
Il regista di “Gomorra” ci presenta dunque una nuova, sconcertante analisi dell’Italia in crisi partendo dalla storia di Luciano, vittima di meccanismi molto più grandi di lui. Veramente pregevole l’interpretazione di Aniello Arena, attore nella Casa di Reclusione di Volterra con la Compagnia della Fortezza, che era presente ieri alla Casa del Cinema di Roma, assieme a gran parte del cast, composto anche da Loredana Simioli, Nando Paone, Nunzia Schiano e Giuseppina Cervizzi.
Ha detto Matteo Garrone: “Mio padre era critico teatrale e una delle compagnie che amavamo di più era La compagnia della Fortezza di Armando Punzo, compagnia di cui Aniello da ormai dodici anni è uno degli attori più importanti. Lo volevo già in Gomorra ma all’epoca il magistrato non ha dato il via libera. Per fortuna questa volta è andata bene. E Aniello Arena: “quando arrivavo sul set parlavo parecchio con Matteo e cercavo di trovare la giusta emotività. Quando mi diceva che stavamo sulla strada giusta, sapevo che il personaggio stava diventando mio.”
Bravo Aniello!