Tutto tutto, niente niente. Albanese si confessa
Tutto tutto, niente niente ha invaso i cinema per la programmazione prenatalizia di tutta Italia. L’attore comico Albanese proprio nel giorno del debutto della sua nuova simpatica ed esilarante pellicola, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni, svelando alcuni particolari segreti circa la lavorazione della pellicola.
“Sono un grande fan del divino Zeman. Avrei tanto voluto che interpretasse il Papa per me, sul grande schermo: in quel periodo però si stava trasferendo dal Pescara, e non volevo disturbarlo… Sono diventato romanista anche per lui”.
Ha raccontato l’attore. E ancora parlando di politica (d’altronde è l’argomento del film!):
“Viviamo in una realtà abbastanza prevedibile gestita da mediocri: nulla ci sorprende più. Sembra il bar di Guerre stellari, popolato di mostri: una politica deformata, fatta di donne elaborate, di una strana dilatazione. In cui i politici fanno colazione e pranzo in tv, spopolano nei salotti tv. Con Tutto tutto niente niente termino un ciclo in cui ho espresso la mia rabbia verso questi personaggi”.
Nei suoi film, come in questo naturalmente, vi è gioco continuo tra fantasia e rimandi alla realtà:
“E’ vero, a volte abbiamo anticipato la realtà, prendiamo il caso Ruby: le mie gag di Cetto su ‘u pilu sono venute molti anni prima, se poi cose così sono accadute davvero non è colpa mia. Ma stavolta più che rappresentare situazioni come i festini della Regione Lazio mi interessava parlare di cose serie come la deriva razzista del nostro Paese: Alba Dorata è già qui, e quasi non ce ne siamo accorti. Molti dialoghi razzisti che ci sono nel film li abbiamo sentiti davvero: ci sono cretini che la pensano davvero così. Quasi sono stato troppo timido, nel raccontare questo aspetto…”
L’attore ha anche espresso un suo parere circa la vittoria di Bersani alle primarie del centro sinistra:
“Ci credo, mi piace che sia ancora un po’ più timido”
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