Valerio Staffelli contro Marco Travaglio su Facebook

Polemica a distanza tra l'inviato di Striscia la Notizia e il vice direttore de Il Fatto

di Maris Matteucci 6 Agosto 2014 9:05

Polemica a distanza tra Valerio Staffelli e Marco Travaglio. Nei giorni scorsi l’inviato di Striscia La Notizia era stato accusato dalla giornalista Giovanna Ferrero di assumere lavoratori a tempo pieno con contratti di stage a 400 euro al mese. Immediata la pronta risposta di Valerio Staffelli che, su Facebook, aveva fatto valere le sue ragioni dicendo che in realtà i lavori da lui proposti vengono remunerati molto di più.

Poi però Valerio Staffelli ci ripensa e, sempre sul social, avanza qualche dubbio: non è che Giovanna Ferrero era stata mandata ai colloqui proprio dal team de Il Fatto? Ecco cosa ha scritto l’inviato di Striscia La Notizia su Facebook:

Un dubbio mi tormenta da un paio di giorni. Leggendo in rete la storia della giornalista, Giovanna Ferrero, autrice dell’articolo “Il tapiro d’oro se lo becca Staffelli” (Il Fatto quotidiano del 2 agosto) ho trovato che nel 2011, ha scritto un libro, dal titolo: “Ci scusiamo per l’interruzione – Tv e libertà d’informazione”. Il racconto narra la storia della guerra tra l’editore di Europa 7 e Rete 4 televisione di Silvio Berlusconi per la spartizione delle frequenze televisive. Chi ha fatto la prefazione di questo testo? Marco Travaglio, condirettore del Fatto Quotidiano. Considerato che per scrivere la prefazione di un libro ci deve essere amicizia, conoscenza, complicità, ammirazione, come mai Travaglio, che la conosce bene da almeno 3 anni, non ha mai trovato il modo di far lavorare al Fatto Giovanna Ferrero? O forse il suo lavoro è stato proprio quello di partecipare alla selezione organizzata dalla mia società per poi farne un resoconto? Non posso credere che I giornalisti del Fatto, e in particolare Travaglio, prendano per buono un racconto proposto da una sconosciuta collaboratrice che mette sotto accusa me senza un briciolo di prova e senza neanche darmi la possibilità di fornire la mia versione dei fatti. Comunque la si voglia mettere, il dubbio rimane, sempre più forte: non sarà che la giovane giornalista, in realtà scartata per un lavoro che può fruttare anche 4.000 euro al mese, era comunque già pagata da altri?

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