Verissimo, Michele Bravi: “A 18 anni mi hanno detto che ero finito, morto”

Michele Bravi si racconta davanti alle telecamere di Verissimo: con Silvia Toffanin, svela i retroscena della sua precoce carriera da X Factor a Sanremo, passando per il suo coming out

di Antonio Ruggiero 4 Marzo 2017 13:11

Sabato 4 marzo alle 16.30 su Canale 5 troviamo un nuovo appuntamento insieme a Silvia Toffanin per Verissimo, che ha tra i vari ospiti anche Michele Bravi: il giovane cantante, youtuber ed ex vincitore di X Factor si racconta dopo l’esperienza che lo ha visto quasi sul podio dei finalisti a Sanremo 2017.

Su di me c’è stato un po’ un accanimento personale. Poteva esserci un po’ più di umanità nel farmi conoscere questo mondo che è la discografia. A 18 anni mi hanno detto praticamente che ero finito, morto.

Queste le parole di Michele Bravi, uno dei protagonisti assoluti dell’ultimo Festival di Sanremo, parlando a Verissimo del periodo buio che ha vissuto dopo aver vinto appena maggiorenne il talent X Factor.

All’inizio ci ho creduto, poiché sono molto rispettoso di chi ha più esperienza di me. Poi, mi sono messo in discussione e ho capito che la musica è una cosa mia, nessuno può togliermela. Ho iniziato a farmi meno paranoie e a togliere ogni filtro.

Proprio questa libertà espressiva ha permesso a Michele di parlare con naturalezza della sua visione dell’amore. A tal proposito chiarisce:

Io non posso avere paura a raccontare quello che vivo. Ho soltanto chiarito, in maniera molto naturale, il racconto che uno poi trova attraverso la mia musica. Nel disco parlo di una storia finita con un ragazzo. Volevo raccontare quello che è l’amore per la mia generazione. Io parlo sempre di una grossa fluidità delle emozioni. Ho capito che per me e quelli della mia generazione è importante avere davanti prima di tutto una persona. La sessualità viene dopo, anche se fortunatamente a 20 anni c’è anche quella.

E a Silvia Toffanin che gli chiede di questo amore sofferto, Michele replica:

È stata una storia complicata. Non so esattamente quanto siamo stati insieme, perché è stato un tira e molla. È stata la prima persona importante. Una di quelle persone che, in bene o in male, mi hanno cambiato la vita. Se non l’avessi conosciuto ora sarei un altro.

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