Fino a qualche giorno fa sembrava scontata la messa in onda in diretta di un confronto tra i maggiori esponenti politici delle prossime elezioni previste per il 24 e 25 febbraio 2013. Come, infatti, avevamo già scritto in un articolo, con tutta probabilità il famoso e atteso confronto tra Bersani, Monti e Berlusconi sarebbe andato in onda l’8 febbraio in prima serata davanti alle telecamere di Sky Tg 24.

Così come è stato fatto in occasione delle primarie del centrosinistra, anche in questo caso milioni di telespettatori saranno incollati davanti alle proprie tv per ascoltare i vari battibecchi tra i politici di turno. O forse no? Forse andrà in onda sulla Rai. O forse no? ormai non ci si sta capendo più niente, a parte il fatto che i candidati alle prossime elezioni non riescono nemmeno a trovare un accordo per un confronto televisivo. Con queste premesse, come potranno insieme guidare l’Italia? Staremo a vedere.

Scopriamo perché il confronto televisivo previsto per sabato sulla Rai potrebbe non andare in onda. Come prima motivazione ci sarebbe l’idea dell’ex premier italiano, Silvio Berlusconi, il quale sarebbe contrario ad un confronto con sei partecipanti. Ovviamente la risposta del Pd e di Bersani non si è lasciata attendere ed è pungente come ci si aspettava:

‘Non si può fare? Vado a Sky. Per quale diavolo di motivo non si puo’ fare il confronto a sei? Escludiamo Grillo, escludiamo Ingroia, escludiamo Giannino. Dite alla vigilanza Rai che io, quando c’era fare le primarie, non l’ho fatto fra i favoriti perché un conto sono i sondaggi e uno sono i voti. Io mi chiamo Partito democratico e partecipo solo a cose dove tutti hanno uguali condizioni. Non intendo partecipare a cose dove ci sono condizioni diverse, questo lo lascio fare a Berlusconi’. 

Anche Monti pare che sia disponibile ad un eventuale confronto a sei, o almeno così ha dichiarato Sechi.

E se berlusconi, contrario al confronto numeroso, non partecipasse?