Oscar 2013, Bradley Cooper: è come se avessi già vinto

Bradley Cooper parla della sua corsa verso l'Oscar e ammette l'importanza della madre

di Monia Ruggieri 23 Febbraio 2013 14:46

E’ convinto Bradley Cooper, l’attore di “Un weekend da leoni” che è ad oggi in corsa come protagonista di “Il lato positivo”, fil che uscirà nelle nostre sale cinematografiche a partire dal 7 marzo. La candidatura, dice l’attore, è come aver vinto un Oscar.

Cooper corre verso l’Oscar come attore protagonista per il suo ruolo  tenero e fragile allo stesso tempo di un ragazzo che soffre di bipolarismo ne  Il lato positivo. Pellicola che vede la presenza dell’amico Robert De Niro, che interpreta il padre. La pellicola è stata tratta dal bestseller Silver linings playbook e racconta l’incontro tra un uomo appena uscito da un istituto psichiatrico e una ragazza, interpretata da Jennifer Lawrence, che anch’essa soffre di problemi psichici.

 “Per me invece questo film è la grande occasione della carriera”

confessa Bradley Cooper, ed aggiunge:

“Ci ho messo tutto me stesso. Non c’erano scorciatoie. Russell pretendeva che fossimo davvero i personaggi, sul set ci chiedeva di improvvisare. Mi sono preparato frequentando amici che soffrono di disturbo bipolare, ho passato molto tempo con il figlio del regista che ha problemi simili. Ho studiato documentari sulla depressione maniacale e scavato dentro le mie fragilità. Avevo il beneficio dell’appartenenza: vengo da quei luoghi, i Philadelphia Eagles sono anche la mia squadra. E, soprattutto, ho avuto Bob come maestro”.

E sull’importanza di sua madre, che De Niro voleva che recitasse con lui, e che accompagnerà l’attore durante la notte degli Oscar, ammette:

“Gli avevo confidato che temevo di non essere all’altezza del ruolo e lui ha suggerito al regista di far recitare mia madre, per mettermi a mio agio. Ma dopo un provino David ha detto “non se ne parla”. Meglio, a mia madre sarebbe venuto un colpo. Ma l’attrice Jackie Weaver le somiglia molto e sono state così tanto insieme da diventare osmotiche. […] Sì. Mi hanno insegnato che la famiglia è tutto. Mio padre è scomparso due anni fa e da allora praticamente mia madre vive con me. Cosa che sembra strana agli americani, presumo che in Italia sia più comprensibile. Non c’è altra scelta, se non altro non adesso. Mi manda al manicomio, però è mia madre e io la amo”.

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