Raul Bova racconta Viva l’Italia

Il bell'attore romano racconta il film Viva l'Italia

di Monia Ruggieri 2 Novembre 2012 20:00

Viva l’Italia è uscito nelle sale cinematografiche già da qualche giorno e sta riscuotendo un ottimo successo. D’altronde la storia è avvincente e, quando si parla di politica “corrotta”, il pubblico ne va pazzo. Infatti la pellicola narra la storia di un noto politico interpretato da Michele Placido, il quale ad un certo punto, a causa di una malattia, dice tutto quello che gli passa per la testa. Dunque sempre e solo verità (e per un politico sarebbe una novità!). Nel cast sono presenti anche Ambra Angiolini, Alessandro Gassman, Maurizio Mattioli e il bellissimo Raul Bova. 

Proprio quest’ultimo ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sul film e sul rapporto con la vita reale attuale. Parlando della sua famiglia nel film, ha dichiarato:

“Ce ne sono tante di famiglie in cui il padre è pronto a raccomandare i figli e loro altrettanto pronti a trarne vantaggio. Io invece interpreto un figlio che vuole uscire dagli schemi e meritarsi le cose, del tutto disinteressato al potere politico del padre. Uno che preferisce scegliere una sua strada, infatti non a caso fa il geriatra in una struttura fatiscente, perché la sua vera soddisfazione è il sorriso di un vecchietto”.

Quando gli chiedono se concorda nella visione del film, e quindi se l’Italia pullula di raccomandati, ha ammesso l’attore:

“Purtroppo sì, ci sono persone messe sulle poltrone senza un minimo di esperienza o competenza. E così i loro settori finiscono per andare a rotoli, perché a loro non interessa valorizzarli, non lottano per farli migliorare, mirano solo a guadagnare il più possibile. E quando non c’è passione, le cose non funzionano mai”.

E sullo scopo del film e quindi se esso possa in qualche modo far riflettere la società, ha asserito:

“In questo caso sì, può far riflettere, può farci pensare a quanti studiano, faticano e sono davvero competenti per posti a cui non riescono ad accedere. E mi piacerebbe tanto che, a fine film, dopo una bella risata magari si pensasse concretamente a come poter rimediare a tutto questo”.

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