Squadra Mobile, Pietro Valsecchi contro la fiction italiana

Il produttore della serie tv che da poco ha esordito su Canale 5 rilascia una lunga intervista a AdnKronos che stride con il suo ruolo

di Maris Matteucci 4 Maggio 2015 9:30

Da poco su Canale 5 va in onda Squadra Mobile, l’ultimo prodotto di Pietro Valsecchi e della sua Taodue. Ma in una intervista rilasciata a AdnKronos, Valsecchi si aggiunge alla lunga lista di persone che di recente hanno criticato la fiction tricolore giudicandola molto indietro rispetto ai prodotti americani, per esempio.

Pietro Valsecchi è esattamente di questa idea e non nasconde il suo punto di vista: ammette che la fiction italiana sta attraversando una crisi di identità e che si sta livellando verso il basso. Ecco cosa ha detto il famoso produttore al riguardo:

C’è una Italia culturalmente, socialmente ed economicamente, e anche anagraficamente, molto arretrata, che si accontenta di una fiction didascalica, che ama le storie prevedibili, i personaggi tutti d’un pezzo, le biografie agiografiche e le trame già viste; insomma una serialità rassicurante e banalizzante che però non si spinge mai oltre

Ma la sua casa di produzione Taodue, ovviamente, non rientra in questa logia, tutt’altro: cerca sempre prodotti innovative che non siano copie di qualcosa già visto in passato.

Esiste poi un’altra fiction, minoritaria, che si rivolge invece a un pubblico diverso, un pubblico molto esigente abituato a confrontarsi con le serie americane, al quale bisogna offrire un prodotto non banale, legato alla realtà anche più controversa, realizzato con un linguaggio dinamico e innovativo. E questa è la fiction che Taodue si è sempre sforzata di fare e continua a fare anche rischiando negli ascolti perché non è facile parlare a questa Italia che si sta allontanando dalla televisione generalista

Ms è proprio sicuro?

Photo Credits | Facebook Pietro Valsecchi

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