Al Bano a Verissimo: “Cantare con Romina è una gioia”

Al Bano si racconta a Silvia Toffanin e al publico di Verissimo, in onda il 25 febbraio nel pomeriggio di Canale 5

di Antonio Ruggiero 25 Febbraio 2017 8:24

Sabato 25 febbraio 2017 alle 16.30 su Canale 5, appuntamento imperdibile con Verissimo, condotto da Silvia Toffanin: è un grande protagonista della canzone italiana e negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé, prima per un grave problema di salute e poi per la sua clamorosa eliminazione alla finale di Sanremo 2017; in esclusiva, Al Bano Carrisi si racconta.

Sono stato il primo tra gli esclusi. In tanti anni di Sanremo non mi era mai successo, ma è bene provare tutte le dimensioni della vita.

Così Al Bano commenta per la prima volta in tv la sua clamorosa eliminazione all’ultima edizione di Festival di Sanremo.

Ai microfoni di Verissimo confida:

Per me Sanremo è sinonimo di emozione. L’adrenalina che becco lì non la prendo da nessuna parte, indipendentemente dal risultato. In tutte le gare puoi arrivare primo o ultimo. Avrei certo preferito vincere, ma ha fatto più effetto essere escluso piuttosto che arrivare terzo.

A Silvia Toffanin che gli chiede cosa pensi del vincitore Francesco Gabbani, Al Bano risponde:

Mi ha divertito. È un personaggio positivo.

E su Ermal Meta, al quale Al Bano ha tolto un fiore dal bouquet (gesto che in molti hanno criticato) il cantante di Cellino dice:

Meta è bravo. Ha cantato una versione di Amara Terra Mia bellissima. Io rispetto gli albanesi, ho addirittura il passaporto albanese, non avrei mai potuto fare qualcosa contro di lui. Il mio gesto di prendere un fiore  era ironico, perché a differenza degli altri premiati sul palco io non avevo in mano nulla.

Nel corso dell’intervista, con grande pudore, Al Bano accenna alla scomparsa di sua figlia Yara confessando:

Sono ferite che non si possono curare, sono sempre pronte a sanguinare. Le mie lacrime hanno un percorso inverso, scorrono tutte all’interno.

Invece su Romina Power:

Fino al 2014 avevamo cantato più nei tribunali che sul palco. Nelle tre serate in cui abbiamo cantato a Mosca siamo passati attraverso tre stagioni: inverno la prima sera, primavera la seconda e poi l’estate. Ho assistito alla commozione dei miei figli, di mia madre. È meglio sotterrare l’ascia di guerra che tenerla in mano. Oggi cantare insieme a Romina è divertimento e stare sul palco è gioia. In questo devo dire che Loredana si è comportata benissimo.

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