Papaleo, il personaggio televisivo del 2012

Il ritorno al cinema di un grande attore comico

di Monia Ruggieri 4 Gennaio 2013 19:26

E’ Papaleo il personaggio televisivo che ha caratterizzato il 2012. Ecco perché anche numerosi quotidiani come Repubblica e L’Espresso propongono due interessanti contributi in suo onore, appunto per conoscere meglio questo personaggio. Il primo è il dvd Rocco Papaleo Live, mentre il secondo è un cd musicale, La mia parte imperfetta, una raccolta dei migliori pezzi da lui interpretati.

Tra tv, teatro e cinema quest’anno non ha riposato un momento. Ora si sta dedicando al suo nuovo film ,che tra l’altro ha diretto e interpretato, dal titolo Una piccola impresa meridionale, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi autunnali.

“Il secondo film, si sa, è una maledizione: si crea attesa, stanno tutti coi fucili puntati. Io sono molto soddisfatto, ho delle belle aspettative: Basilicata coast to coast era più semplice, raccontavo la mia regione, ci ho messo tutta la vita per farlo… Per Una piccola impresa solo tre anni”.

ha detto l’attore comico.

Parlando del suo live in teatro ha poi dichiarato:

 “C’è il meglio del mio percorso fino all’ultimo spettacolo di Capodanno. Cerco di fare quello che mi piacerebbe vedere come spettatore, mi sento intrattenuto bene dalla poesia, poesia ironica, mi piace ridere e un po’ immalinconirmi. Quando entro nell’idea dell’esibizione la timidezza la perdo e divento un’altra persona, una specie di 007 con licenza di far ridere. Si tratta sempre di intrattenimento, l'”arte piccola” come la definisco io. Ma l’arte grande e la piccola alimentano l’anima, conta l’emozione che suscitano”

Per quanto riguarda il cd, invece, vi è una canzone in particolare intitolata proprio come l’album La mia parte imperfetta la quale dice “La paura di deludere è un ostacolo, qualcosa che ti spinge a rinunciare”. Ecco cosa ha detto l’attore circa la sua paura:

“Sì, la paura la sento continuamente; la paura di non essere all’altezza, di essere sopravvalutato, di aver generato un’aspettativa. E’ una molla che mi costringe a un’autocritica spietata” 

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