Salvatores: “Presto un nuovo film”

Il regista di Educazione Siberiana, attualmente al cinema, sta già lavorando ad un nuovo progetto internazionale

di Monia Ruggieri 9 Marzo 2013 11:08

Mentre la sua ultima fatica cinematografica, L‘Educazione Siberiana, è da qualche giorno nelle sale cinematografiche, il regista Gabriele Salvatores racconta le scene che più preferisce nella sua filmografia e ci svela qualche anticipazione sui suoi prossimi lavori.

Così parla della sua ultima pellicola, tratta dal romanzo di formazione di Nicolali Lilin:

«Seguiamo questi due ragazzi Kolimà e Gagarin nel momento di passaggio tra adolescenza e età adulta, un tema che mi appassiona. Sarà forse perché non ho figli, ma i miei ultimi film parlano di ragazzi, è il primo momento in cui tuo ego si deve misurare con il mondo. È vero: è un film di prime volte. La prima volta in inglese, senza attori che conoscevo, la prima volta che non ho partecipato nella produzione, la prima volta fuori dal guscio protettivo. Come dice il mio analista: prima o poi bisogna decidersi a crescere».

Queste, invece, sono le scene della sua filmografia che ricorda con più orgoglio e affetto:

“Sono contento che la scena della giostra sia piaciuta perché è anche la mia preferita. Mi emoziona tuttora rivederla, anche dopo tante volte. Oltre a questa, le scene che sto ora per citare magari non sono necessariamente le più belle, ma mi hanno lasciato un ricordo più forte. Ecco così il momento in cui i ragazzi di Marrakech Express arrivano in bicicletta, ripresi da dietro, e scoprono le dune della vallata. È stata una bella emozione anche per noi che giravamo. O anche l’aereo che atterra sul campo di calcio con Diego in porta in Mediterraneo, scena che deriva da un problema tecnico: volevamo mostrare l’ombra del pallone appoggiato per terra, ma senza effetti speciali era difficile da realizzare. E poi il ragazzo in bicicletta in Io non ho paura”.

Queste le sue parole in merito al nuovo progetto internazionale al quale sta lavorando:

“Sì, stiamo iniziando, e più allarghi il campo più tutto diventa difficile. Non posso dire molto a riguardo ma si tratta di una sceneggiatura molto bella su un ragazzo di tredici anni in un passaggio particolare della sua vita. Si girerà probabilmente in Irlanda”.

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