Una famiglia perfetta, il nuovo film di Paolo Genovese

Il nuovo film di Genovese nelle sale dal 3 gennaio

di Monia Ruggieri 8 Ottobre 2012 11:20

E’ il nuovo film di Paolo Genovese, reduce dal successo dei due “immaturi”, in uscita nelle sale cinematografiche dal 3 gennaio che così viene descritto dal suo regista:

“Era un film che volevo fare da dieci anni e dall’inizio avevo pensato a Castellitto come protagonista, ora é magnifico realizzarlo con il cast che volevo. Al centro della trama c’é Leone, un uomo ricco ma solo, che vuole provare cosa sia una famiglia e allora affitta una compagnia teatrale per recitare ‘la famiglia perfetta”.

Che continua:

“Ci piaceva l’idea della famiglia in affitto, ma abbiamo deciso di riscrivere tutto il resto e di dargli ambientazione natalizia. […] In fondo tanti di noi, arrivati alla cinquantina, se non hanno creato una famiglia, cominciano a chiedersi come sarebbe stata una loro famiglia ideale. Qui il protagonista lo va a vedere e alla fine del film scopriremo che la composizione scelta per la sua famiglia perfetta non era affatto casuale”.

Stiamo parlando de “Una famiglia perfetta”, film interpretato da Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Marco Giallini,Carolina Crescentini, Francesca Neri e Ilaria Occhini. Nella pellicola il protagonista è Leone, interpretato da Castellitto, un uomo tanto ricco quanto solo che, in una notte di Natale, decide di affittare una compagnia di attori per fargli interpretare quella famiglia che non ha mai avuto e per sentirsi meno solo, almeno la notte di Natale.

L’attore protagonista ha così voluto descrivere il film:

 “E’ una commedia intelligente, che ha qualcosa di francese: la definirei una commedia à l’italienne, c’è umorismo, ma anche un grammo di cinismo, si mischiano crudeltà e emotività, e questo la rende unica”

Genovese ha spiegato che la storia:

 “é ispirata a un film spagnolo del 1996, Familia di Fernando Leon de Aranoa, che però era sviluppato in modo diverso, più sul giallo e sul thriller. Allora lo offrirono a me e a Miniero. Accantonammo il progetto, però prendemmo i diritti del soggetto per utilizzare l’idea, il tema di affittare una famiglia ci aveva colpito, rimanda all’ineluttabilità delle scelte nella vita di ognuno “.

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